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Trasformazione digitale: perchè investire nel digital factor
La trasformazione digitale è una strategia che punta a integrare in tutti i settori delle aziende i nuovi cambiamenti tecnologici, favorendo un miglioramento costante nel modo di operare delle risorse umane, dell’organizzazione aziendale e dei processi produttivi.
La digital trasformation è soprattutto un cambiamento culturale che richiede alle imprese di mettere continuamente in discussione lo status quo, di sperimentare e di abituarsi alla formazione continua, non si tratta quindi del solo inserimento di componenti hardware o applicativi software, ma richiede un rinnovamento dei processi aziendali e della mentalità delle persone coinvolte.
Vediamo perchè è fondamentale attivarla e come anche nel nostro paese sia sempre più considerata un investimento prioritario e trainante per il miglioramento dei risultati.
Perché la trasformazione digitale è importante: i numeri in Italia
La crescita di produttività di un paese e i livelli di reddito della sua popolazione, secondo le teorie economiche classiche come il modello di Solow, sono strettamente legate allo sviluppo tecnologico e alle skills delle risorse umane, che devono essere messe in grado di sfruttare appieno le tecnologie.
A livello di micro economia le aziende possono intraprendere la trasformazione digitale per diversi motivi, ma la ragione di gran lunga più importante è che sono “obbligate” a farlo per continuare a essere competitive.
È una questione di sopravvivenza perché migliora la capacità di un’organizzazione di adattarsi rapidamente ai cambiamenti, alle pressioni sul mercato e alle aspettative dei clienti, che sono in rapida evoluzione come hanno dimostrato sia il periodo pandemico che il successivo che stiamo attraversando ora.
La situazione in Italia è stata analizzata da Unioncamere tramite il sistema Informativo Excelsior: nel 2020 il 65,2% delle aziende ha effettuato investimenti nella digital transformation, una percentuale superiore al 53,5% riscontrato nel quinquennio 2015-2019, nonostante – o forse proprio a causa – la pandemia.
Nel dettaglio a livello organizzativo troviamo che il 40,4% delle imprese ha effettuato investimenti per implementare lo smart working, il 35% per l’adozione di sistemi gestionali evoluti e il 27,3% per l’adozione di una rete digitale integrata con clienti esterni B2B.
A livello tecnologico il 41,2% ha puntato sulla sicurezza informatica, il 37,9% su strumenti software per l’acquisizione e la gestione di dati, e il 24,4% su realtà virtuale e aumentata a supporto dei processi produttivi.
Gli investimenti nella trasformazione digitale in Italia, confronto tra il periodo 2015-19 e il 2020. Fonte: Uniocanmere.
I vantaggi della trasformazione digitale e come applicarla
Attuare dei piani organizzati di digital transformation in azienda permette di ottenere diversi vantaggi. Secondo una ricerca del 2020 di FinancesOnline, i principali benefici della trasformazione digitale sono:
Riduzione dei costi e aumento dell’efficienza operativa (40%)
Aumento della crescita del fatturato tramite prodotti innovativi (35%)
Miglioramento della qualità dei servizi offerti ai clienti (26%)
Nel dettaglio un recente studio della multinazionale di consulenza strategica McKinsey che ha intervistato 1500 dirigenti, ha analizzato i principali vantaggi della digitalizzazione delle imprese.
I dipendenti in azienda passano in media 1,8 ore al giorno alla ricerca di informazioni, questo tempo – che occupa quasi il 30% di quello lavorativo – può essere ridotto in modo significativo grazie sia alle nuove tecnologie che aumentano l’automazione e integrano i dati evitando ricerche manuali, sia all’aumento delle skills personali, aumentando di conseguenza la produttività personale.
La gestione dei costi operativi è resa più facile dall’integrazione digitale che può contribuire a ridurli fino al 90% con l’adozione di procedure come il Cloud computing, o limitando la necessità per i clienti di utilizzare i servizi di back office.
La ricerca della McKinsey ha anche evidenziato come la digital transformation abbia un ruolo importante come volano per l’innovazione e la competitività, incrementando anche la circolazione di nuove idee all’interno delle aziende, e creando così le premesse indispensabili per l’innovazione dei prodotti e dei servizi.
Un altro vantaggio è che gli investimenti effettuati sul digitale hanno un veloce tasso di ritorno, con un ROI che si aggira mediamente intorno ai cinque anni.
Per ottenere questi risultati si devono strutturare interventi organici per migliorare le competenze in diverse aree aziendali, tra cui l’organizzazione e l’ambiente di lavoro, i processi interni, la cultura digitale e i software utilizzati, e il rapporto con i clienti.
Centrale in questa strategia è la formazione di manager e dipendenti per aumentare la qualità del lavoro, tramite azioni che puntino sia all’Upskill per incrementare la preparazione attuale e l’autonomia nel proprio ruolo in azienda, sia al Reskill che prevede l’apprendimento di competenze nuove che porta a riqualificare la forza lavoro, con diversi vantaggi tra cui non solo la maggore produttività, ma anche una minore necessità di assumere nuovi lavoratori, puntando sul rinnovamento interno e la formazione continua.
Come AMC3 sviluppa la trasformazione digitale
Inserire con successo il fattore digitale in azienda, è un programma articolato che va implementato puntando sia alle competenze tecnico-specialistiche tipiche dell’ICT, sia alle soft skills di supporto, tramite un processo di costant change che si sviluppa nel tempo.
AMC3 è il learning partner ideale per favorire la diffusione di un interesse concreto profondo per la cultura digitale, aiutando a sviluppare il corretto mindset, che porta allo sviluppo costante di prodotti e servizi innovativi rivolti ai clienti e alla definizione di business models moderni e vincenti.
AMC3 lavora con interventi progettati su misura per il cliente in tre aree specifiche: la cultura digitale, le competenze tecniche digitali ICT e le soft skills necessarie alla trasformazione digitale, rendendo la formazione coinvolgente con un approccio learning-by-doing e by-sharing tra i partecipanti ai corsi.